Ruffanoborgo entroterra
cod #273
ANTICHE CASE DEI TRAPPATARI
pentalocale - mq 150 - piano terra
giardino,terrazzo
giardino,terrazzo
CLASSE ENERGETICA:G
€ 65.000
La scena del mio paese è dominata dal Castello Brancaccio, una realtà che testimonia la storia e il fascino del mio paese. Il castello è composto da un nucleo più antico che risale al 1400 e da una parte aggiornata in epoca barocca.
La mia casa si suddivide in due unità abitative e si estende per 150 mq circa. I miei interni sono allo stato rustico e offrono la possibilità di essere ultimati secondo le proprie esigenze. I miei interni si suddividono in 8 vani con le volte a stella in tufi oltre alle cantine con volte a botte. La prima soluzione abitativa è dotata di doppio ingresso, uno dalla corte antica e un altro da via Torrepaduli, è parzialmente ristrutturata ed è composta da 7 che si suddividono in ingresso, un ampio open space a doppia stella, tre camere di cui una a botte e i servizi, una scala interna realizzata con pietra leccese conduce all'area solare di pertinenza in cui è presente un vano adibito a deposito e una vista suggestiva sul panorama circostante. L'altra unità si compone di un vano molto caratteristico completamente in tufo a facce-vista con camino.
Sono la casa nel borgo “Antiche case dei trappatari” e sono immersa in una realtà ricca di storia e di natura, a pochi passi dal cuore intimo del mio Comune.
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Dotazioni
posto auto no
posti letto base
posti letto max
accesso disabili no
bbq
vasca idromassaggio
piscina
doccia esterna
aria condizionata
zanzariere no
lavatrice
lavastoviglie
asciugatrice
microonde no
asciugacapelli no
tv
internet
animali
recinzione animali
fumare in casa no
biancheria cucina no
biancheria letto no
biancheria bagno no
Distanze
spiaggia attrezzata
spiaggia libera
porto turistico
alimentari
bar
ristorante
farmacia
edicola
chiesa
guardia medica
stazione ferrovie locali
stazione FS
fermata autolinee
aeroporto
S.Maria Di Leuca
Otranto
Gallipoli
Lecce
Informazioni
Ruffano e la sua frazione di Torrepaduli, sono due paesi dell’entroterra salentino, meglio conosciuti come i “Borghi della Taranta”, densi di storia e tradizioni. Ruffano è situato esattamente a metà tra il litorale ionico e adriatico e in quanto tale il paese si popola particolarmente anche d’estate.
Il nome deriva dal latino “rubis”, ad indicare i rovi, i frutti o i cereali presenti in abbondanza nel territorio. Gli storici datano i primi insediamenti tra il V e il XI secolo, periodo in cui il territorio iniziò ad essere invaso dai barbari, cosa che fa presumere la presenza umana anche in tempi precedenti. In seguito, rimase sempre un paese sottomesso al volere delle famiglie feudatarie che si susseguirono fino alla fine del feudalesimo nel 1806.
Ad un passato molto lontano, risalgono grandi opere che oggi adornano il paese. Tra queste vi sono numerose chiese di stile in gran parte barocco o neoclassico (tra queste vi è la Chiesa Madre della Natività della Beata Maria Vergine, Chiesa della Madonna del Carmine e la Chiesa Madonna del Buon Consiglio), cappelle costruite intorno al 1600, e siti archeologici e naturali di grande importanza come il Castello Brancaccio e le grotte naturali risalenti al periodo neolitico, quali la Grotta della Trinità, la Grotta di Santa Lucia e Grotta Loredana.
Ruffano non è solo palazzi antichi, case a corte e piccole viuzze storiche ma anche verde e macchia mediterranea. Attraverso un intenso programma di recupero e riqualificazione del territorio, è stato rimesso in luce infatti il Bosco Occhiazzi, sulla collina della Madonna delle Serre che è il punto più alto del paese. Qui la natura si manifesta in tutta la sua maestosità, dominata da ulivi secolari, pini, rifugi naturali che rendono il percorso alquanto misterioso e magico.
Evento atteso in estate è la notte delle spade, o meglio definita la Notte della Danza delle Spade; tradizione unica, dove sacro e profano si incontrano il 15 e 16 Agosto sia per onorare il Santo Patrono San Rocco e sia per richiamare la tradizione locale della danza e dei tamburelli. In questa occasione infatti professionisti danzatori di pizzica si esibiscono a ronda, proponendo dei movimenti a suon di tamburello in cui ritraggono un duello tra uomini. Senza armi ma solo con una gestualità singolare e sorprendente danzano uno di fronte all’altro, senza darsi le spalle in attesa di sfiorarsi. Questa danza ha origine antica e sembra derivare da alcuni combattimenti tra la gente locale per la contesa di terreni e merci.
Si tratta di un ballo affascinante che ogni anno richiama tanti curiosi ed esperti che desiderano trascorrere una notte ricordando le tradizioni e la storia dei popoli passati.
Il nome deriva dal latino “rubis”, ad indicare i rovi, i frutti o i cereali presenti in abbondanza nel territorio. Gli storici datano i primi insediamenti tra il V e il XI secolo, periodo in cui il territorio iniziò ad essere invaso dai barbari, cosa che fa presumere la presenza umana anche in tempi precedenti. In seguito, rimase sempre un paese sottomesso al volere delle famiglie feudatarie che si susseguirono fino alla fine del feudalesimo nel 1806.
Ad un passato molto lontano, risalgono grandi opere che oggi adornano il paese. Tra queste vi sono numerose chiese di stile in gran parte barocco o neoclassico (tra queste vi è la Chiesa Madre della Natività della Beata Maria Vergine, Chiesa della Madonna del Carmine e la Chiesa Madonna del Buon Consiglio), cappelle costruite intorno al 1600, e siti archeologici e naturali di grande importanza come il Castello Brancaccio e le grotte naturali risalenti al periodo neolitico, quali la Grotta della Trinità, la Grotta di Santa Lucia e Grotta Loredana.
Ruffano non è solo palazzi antichi, case a corte e piccole viuzze storiche ma anche verde e macchia mediterranea. Attraverso un intenso programma di recupero e riqualificazione del territorio, è stato rimesso in luce infatti il Bosco Occhiazzi, sulla collina della Madonna delle Serre che è il punto più alto del paese. Qui la natura si manifesta in tutta la sua maestosità, dominata da ulivi secolari, pini, rifugi naturali che rendono il percorso alquanto misterioso e magico.
Evento atteso in estate è la notte delle spade, o meglio definita la Notte della Danza delle Spade; tradizione unica, dove sacro e profano si incontrano il 15 e 16 Agosto sia per onorare il Santo Patrono San Rocco e sia per richiamare la tradizione locale della danza e dei tamburelli. In questa occasione infatti professionisti danzatori di pizzica si esibiscono a ronda, proponendo dei movimenti a suon di tamburello in cui ritraggono un duello tra uomini. Senza armi ma solo con una gestualità singolare e sorprendente danzano uno di fronte all’altro, senza darsi le spalle in attesa di sfiorarsi. Questa danza ha origine antica e sembra derivare da alcuni combattimenti tra la gente locale per la contesa di terreni e merci.
Si tratta di un ballo affascinante che ogni anno richiama tanti curiosi ed esperti che desiderano trascorrere una notte ricordando le tradizioni e la storia dei popoli passati.